giovedì 8 gennaio 2009

Maurizio Chierici: Papa Woytila, spot dei berluscones

La politica ha bisogno di qualche miracolo e il primo miracolo arriva. Nelle grotte vaticane il senatore Esteban Caselli, Popolo della Libertà, ascolta la voce di Giovanni Paolo II. Se la Regina della Pace di Medjugorie illumina i ragazzi con messaggi che invitano alla fede, alla preghiera e al digiuno, nel racconto del senatore Caselli, Papa Woytila lo sprona ad accelerare la carriera politica: devi candidarti alla presidenza dell’Argentina. Il primo colloquio tra Caselli e il Papa sepolto risale a un anno fa: invito a presentarsi alle elezioni garantendo una poltrona a palazzo Madama per dar voce agli emigranti di Buenos Aires.
Caselli ubbidisce scegliendo Berlusconi, «lo statista più importante del mondo».

E la promessa celeste si compie. Batte i favoriti aiutato da un battage sconosciuto nel voto degli italiani all’estero. Avenide coperte da manifesti, guancia guancia col Cavaliere. Da dove è piovuto tanto denaro? Si racconta che Esteban alzi gli occhi per una non risposta che risponde: forse dal cielo.
Il curriculum del senatore Caselli è il curriculum di Zelig. Figlio di emigranti trentini, diventa “vescovo” in una consacrazione profana che spiega tante cose. Lobbista come pochi nei rapporti tra una certa politica e il Vaticano, incrocia le speranze del Vangelo alle ombre dei governi militari e agli affari del suo ex presidente Menem.
Ne ricava onorificenze che brillano sul petto: Gentiluomo di Sua Santità al fianco di Gianni Letta, ma prima ancora ambasciatore argentino alla Santa Sede, sempre Menem protettore. Ne ha avuti tanti. Protagonisti minori in divisa come l’ufficiale d’aviazione Miguel Cardala del quale diventa autista-confidente ereditando una discreta fortuna. Al ritorno della democrazia si appoggia alla Chiesa preconciliare, quel cardinale Raul Francisco Primatesta costretto a sopportare l’accusa di avere segretamente indicato i nomi dei “sovversivi” ai generali senza pietà. Ragazzi che spariscono, 30 mila morti.

Caselli ambasciatore spazia nei corridoi d’Oltretevere: amicizie col segretario di stato Sodano; riabbraccia Leonardo Sandri, cardinale e prefetto della Congregazione Chiese Orientali, conventuale dell’Ordine di Malta del quale Caselli è stato ambasciatore in Perù. Adesso, il miracolo. In quale lingua gli si è rivolto il vecchio Pontefice? Al «Clarin» Esteban (affettuosamente «Cacho») non lo dice, ma l’«Italiano», giornale dell’emigrazione in Germania nel segno di Tremaglia, spiega sorridendo che «la voce di Woytila lo invita ad andare avanti con inconfondibile accento polacco». Nome del nuovo partito? «Clarin» che insiste. «El Pueblo de la Libertad». Ma non rivela se è stato Giovanni Paolo II a suggerirlo. (Mistero della devozione: con quale pudore si trasforma in uno spot il Papa amato dalle folle?)

mchierici2@libero.it

Cortesia dell'Unità

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