sabato 17 maggio 2008

Papa quanto sei caro

Il giro delle visite papali per le province italiane e il rilevante impiego di risorse per attrezzare i siti,senza sfigurarli, abbellire i percorsi ed allestire faraoniche strutture, non sfuggono più a critiche.
Personalità cattoliche, autorevoli opinionisti, dinnanzi ai gravi problemi della vita, suggeriscono accoglienze più sobrie, per destinare le somme economizzate a favore dei non garantiti e dei poveri del pianeta.
Per l’avvenuta presenza del papa a Napoli si sono fronteggiati ingenti costi; per la prossima del 17 a Genova e Savona si spenderanno oltre 2 milioni di euro; per la successiva del 13 e 14 giugno in Puglia oltre 4 milioni di euro: 1 dalla Regione, un milione e duecento dalla provincia di Lecce, un milione e mezzo dal Governo nazionale, affidati al capo della protezione civile, Bertolaso, perchè predisponga le aree di atterraggio dell’ elicottero militare, visto che ai voli del papa provvede lo Stato.I consiglieri comunali del capoluogo salentino ansimano nell’attesa, per raggiungere Leuca e consegnargli le chiavi della città, da cui il papa neanche passerà!
Occorrerà poi tener conto degli apporti del Comune e Provincia di Brindisi, nonchè di quelli, tra Galatina a Leuca, interessati dal corteo diplomatico.

Benedetto XVI si recherà prossimamente in Austria, ove, senza sontuose accoglienze e oceaniche mobilitazioni, sarà la chiesa locale ad accollarsi le spese necessarie.

Ci sono altri costi che sopportano tanti enti locali, assegnando contributi per agevolare la partecipazione dei credenti agli incontri mondiali col papa.

Il Comune di Massafra(Ta), per esempio, erogò nel 2006 la somma di €8.000 quale contributo per il viaggio dei giovani al raduno mondiale a Colonia; altro contributo è stato chiesto per quello a Sidney.

Sarà bene, per le storture della società dei consumi e dell’immagine che le religioni già additano, riconsiderare il fenomeno e ridimensionare il costo delle mega-adunate di fedeli.

Sarà bene soprattutto che la Chiesa non si faccia Stato e che lo Stato non si faccia Chiesa, e che quest’ultima non continui a gravare sui contribuenti con insostenibili privilegi.

Giacomo Grippa, Uaar circolo Lecce

Fonte: uaar.it

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