FIRENZE - Questo pomeriggio è stato notificato un avviso di garanzia alla donna che avrebbe prescritto una cura di vitamine alla ragazza di 16 anni malata di diabete, morta ieri a Firenze perché aveva sospeso le cure a base di insulina. Marjorie Randolph, questo il nome della donna che si definisce "ricercatrice biologa", è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio volontario ed esercizio abusivo della professione medica. Venerdì sarà eseguita l'autopsia sulla salma della 16enne. L'esame è stato disposto dal pm di Firenze, Alessandro Crini, che coordina le indagini condotte dalla squadra mobile fiorentina. Da quanto emerso, è stata effettuata anche una perquisizione nell'abitazione della donna.
Marjorie Randolph è un'anziana americana residente a Milano, ma con studio anche a Udine. Non risulta iscritta a nessun ordine dei medici. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la famiglia si sarebbe rivolta a lei su consiglio di un medico di Bologna. La donna, il primo maggio, avrebbe poi detto ai genitori della ragazza di interrompere la terapia insulinica. Dopo dodici giorni la situazione è precipitata. La ragazza è arrivata al pronto soccorso in stato di coma. Assediata dai giornalisti e nascosta dietro la porta della sua abitazione a Milano, ha detto: "Vi voglio tanto bene, ma con voi non posso parlare. Spero che nei prossimi mesi e anni possiate aiutarmi a fare giustizia e chiarezza su questa vicenda". Fuori dalla casa, nessuna targa a indicare la specializzazione o un titolo accademico accanto al nome.
"Se si dovesse accertare che si tratta di un medico, dovrà rispondere in sede civile, penale e deontologico di una mancanza gravissima per la quale saranno adottati provvedimenti severissimi - ha commentato Luigi Conte, presidente dell'Ordine dei medici di Udine - nessun medico omeopata si assumerebbe la responsabilità di sottrarre un paziente a un trattamento sperimentato e indispensabile come l'insulina, per sostituirla con una terapia vitaminica".
Nel frattempo il direttore generale dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, Paolo Morello, incontrando i giornalisti a proposito della vicenda, ha commentato: "L'insulina non va mai sospesa. Se si sospende, queste sono le conseguenze. Quando è entrata da noi la ragazza era già in coma e intubata perché era stato sospeso il trattamento insulinico. La giovane aveva subìto a casa un arresto cardiaco. Quando questo tipo di eventi si verificano per un certo tempo, danneggiano il cervello. La paziente era in cura da noi. Finché è rimasta sotto il nostro controllo, la sua situazione era perfettamente in equilibrio".
Il direttore del Meyer ha precisato che la ragazza era stata sottoposta a una terapia alternativa con vitamine di tipo C ed E ad altissimo dosaggio. Morello ha poi ricordato che "il trattamento insulinico era stato sospeso a partire dal primo maggio, senza che ci fossero gli elementi per farlo. La ragazza non si è presentata al controllo previsto per lo scorso 8 maggio. A breve sarebbe stata richiamata per un sollecito. La vicenda è in mano agli organi competenti. E' già stata richiesta l'autopsia".
Fonte: Repubblica Online
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